IL DIAMANTE di GOULD

(Poephila gouldiae)

Lunghezza: cm 13-14

Habitat: territori del Nord e Nord-Ovest dell'Australia occidentale.

Alimentazione

Una miscela di ottimi semi di scagliola, miglio bianco e panìco in parti uguali, con aggiunta di 1/4 del quantitativo delle suddette sementi di niger. Assolutamente indisepnsabili sostanze calcaree, separate o mescolate insieme: carbonato di calcio, calcinaccio di muro, osso di seppia spezzettato, gusci d'uovo cotti al forno e polverizzati (se non cotti al forno potrebbero trasmettere malattie infettive), farina di gusci di conchiglie. Naturalmente non è necessario somministrare contemporaneamente tutte le suddette sostanze calcaree, ma è indispensabile cvhe non machino mai. La verdura è controindicata, salvo eccezioni, perchè può provocare diarree profuse, disturbi intestinali causati dalle tossine emesse dal Clostridium botulinum, sempre presente nei vegetali non freschissimi. Le uniche verdure che si consigliano sono: la Mordigallina (anagallis arvensis), una pianta medicinale che combatte efficacemente le forme diarroiche e i disturbi intestinali cui questa specie è molto soggetta, il Centocchio, molto diffuso nei prati o sui muri delle vecchie costruzioni, le Graminacee selvatiche di varie specie. Spighe immature o semi mature di miglio o panìco, ottime soprattutto durante l'allevamento dei nidiacei. Un adatto pastoncino all'uovo per la preparazione dei riproduttori e allevamento dei nidiacei, foglie tenere fresche non bagnate e non gelate di Spinacio. Un buon complesso vitaminico idrosolubile nell'acqua da bere, contenente buone dosi di Vitamine A, D, E, gruppo B. Sali nimeral per ornitologia. La somministrazione di blande dosi di antibiotici e sulfamidici una volta alla settimana facilitano il mantenimento della salute di questa delicata specie. Anche il grit è utile.

 

Riproduzione ed allevamento

Allo stato selvaggio si riproducono da novembre a marzo; poi iniziano la muta alla fine di maggio e la terminano in agosto. I soggetti da accoppiare debbono: a) Essere perfettamente acclimatati; b) L'accoppiamento deve effettuarsi quando i due sessi sono entrambi in perfetto stato di salute e amore; la condizione amorosa si manifesta così: maschio e femmina si mettono vicini sul posatoio e piegano le teste da una parte e dall'altra. Spesso colpiscono con colpettini il posatoio col becco. Il maschio si avvicina e allontana fino a che la femmina si abbassa muovendo fortemente la coda a destra e a sinistra; successivamente avviene l'accoppiamento. c) Bisogna evitare di mettere in cova i soggetti in non perfette condizioni amorose: le anticipazioni sono dannose o fanno perdere tempo per cui la coppia potrebbe iniziare in ritardo la deposizione delle uova. d) Gli uccelli in cova debbono godere di assoluta tranquillità (evitare quindi forti rumori e andirivieni di persone). Covano entrambi i genitori e le femmine depongono in media 4-6 uova bianche, talvolta meno e spesso di più sino a 12 uova nella prima covata. Se la femmina deve allevare da sè i propri piccoli, è bene che non faccia più di tre covate. L'incubazione dura 13-14 giorni. I giovani divengono indipendenti all'età di 34-45 giorni o poco più. Le escrescenze luminescenti ai lati del becco scompaiono tra i 35 e i 58 giorni di età. Una volta indipendenti i piccoli, è bene separarli dai genitori. L'esposizione al sole è sempre gradita, tenendo una parte della gabbia o della voliera all'ombra.

E' bene evitare

Elenchiamo le cause principali che provocano inconvenienti anche gravi a questa specie: a) Freddo (è bene che la temperatura non scenda sotto i 10 °C normalmente e non sotto i 15 °C in periodo di riproduzione); b) Umidità; c) Sbalzi di temperatura (dannosissimi); d) Correnti d'aria (molto nocive); e) Alimentazione errata; f) Ambiente inadatto; g) Eccessivo sfruttamento dei riproduttori; h) Scarsità di luce.

 

Tratto da I Ploceidi - Giorgio de Baseggio - edizione Edagricole

Foto: www.mistermandarino.it - foto al centro: soggetto di Giuseppe Campo

 

Allevamento